VINITALY, UNA VETRINA INTERNAZIONALE PER I VINI VICENTINI

Le esportazioni di vini vicentini sono cresciute del 6,8% in un anno

 

Il Vinitaly, in programma in Fiera a Verona dal 22 al 25 marzo, si svolge a pochi chilometri di distanza dai vigneti vicentini, ma per gli operatori berici del settore ha una valenza ben più ampia: con oltre 55 mila visitatori provenienti dall'estero (su un totale di 155 mila, dati 2014) la rassegna veronese è infatti una delle principali vetrine mondiali del vino. E proprio ai mercati esteri guardano con sempre maggiore attenzione i viticoltori vicentini: nel 2014 l'export dei vini della nostra provincia è aumentato del 6,8% rispetto all'anno precedente, facendo segnare un risultato nettamente superiore rispetto alle pur lusinghiere medie regionale (+4,2%) e nazionale (+1,7%). E questo rispetto a un 2013 nel quale le esportazioni dei vini vicentini avevano già fatto segnare un sorprendente +17,9% rispetto all’anno precedente

In aumento però anche le importazioni di vini stranieri nel territorio provinciale (+10,7%) rispetto al 2013, dato di poco superiore alla media regionale (+9,3%), mentre a livello italiano le importazioni hanno subito addirittura una leggera flessione (-0,3%).

A sottolineare l'importanza del settore vitivinicolo nel Vicentino sono ancora una volta i numeri: alla fine dello scorso anno risultavano attive ben 1.004 imprese nel settore, per un totale di 1.314 addetti; per la stragrande maggioranza - 995 (per 1.234 addetti) - si tratta di aziende impegnate nella coltivazione dell’uva, mentre i produttori di vini sono 9, che da soli danno lavoro a 80 addetti.

Certo, in Veneto altre province fanno meglio (è vicentino solo l'8,7% delle imprese del settore) e questo si ripercuote anche sul valore assoluto dell'export dei vini berici, pari a 144,5 milioni di euro l'anno, ovvero meno del 10% del totale veneto (1,78 miliardi), tuttavia le potenzialità di crescita sono notevoli.

Di questo è fermamente convinto Carlo Teso, presidente di Made in Vicenza, l'Azienda Speciale della Camera di Commercio che anche quest'anno sarà presente a Vinitaly con un proprio stand - all'interno del Padiglione 4 dedicato al Veneto - nel quale coordinerà la presenza di sei aziende (Col Dovigo, Piovene Porto Godi Alessandro, Sancolodi, Vignaioli Contrà Soarda, Vigneto Due Santi, Villa Angarano), oltre che del Consorzio di Tutela Vini Doc di Breganze.

«Credo che per varietà e qualità i vini vicentini abbiano davvero pochi uguali - sottolinea Teso - ma come in altri ambiti anche nel vino siamo bravissimi a produrre, un po' meno a comunicare quello che sappiamo fare, soprattutto nei mercati esteri. Certo, rispetto ai produttori francesi, dove c'è un intero Paese che fa sistema, partiamo svantaggiati, ma assolutamente non battuti: il vino rimane uno dei prodotti simbolo del Made in Italy e in questa prospettiva nei settori dell'agroalimentare, della moda, della gioielleria e dell'arredo, come Azienda Speciale punteremo sempre più su un'attività di promozione integrata».

Un concetto, questo, che si è già concretizzato in gennaio, durante la Fiera dell'Oro, con il progetto "Luxury jewels meet food and wine from Veneto region”, frutto della collaborazione di Confindustria Vicenza (promotrice della manifestazione), Made in Vicenza e Fiera di Vicenza. Ma questo è stato solo il primo passo: «In futuro - spiega Carlo Teso - puntiamo ad adottare dei concept innovativi, promuovendo in modo sempre più collegato queste produzioni: penso agli allestimenti in occasione di alcune fiere, ma anche all'organizzazione delle visite dei buyer esteri a Vicenza. E perché no, magari all'organizzazione di iniziative promozionali originali in loco, nei mercati emergenti o comunque di maggiore rilievo per i nostri vini».

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